Una barca a vela per poter navigare ha bisogno della forza del vento sulle vele. Essa può posizionarsi a varie angolature rispetto alla direzione del vento, in base alla rotta che decide di tenere. Prima di illustrare le andature portanti, è consuetudine di un istruttore avvertire il proprio allievo dell'esistenza di un "cono d'ombra" che, per le barche, è di un centinaio di gradi e corrisponde appunto alla direzione del vento. Le barche da regata più performanti possono stringere di molto la direzione del vento senza perdere velocità (circa 70°).
L'andatura schematizzata in teoria a 45° dal vento è la cosiddetta bolina stretta. Si raggiunge quando una barca è al limite del controvento; tuttavia il vento continua a fare pressione sulla superficie velica.
A 60° dalla direzione di provenienza del vento, si passa alla bolina larga dove si "lascano" (lasciano) le scotte per gonfiare le vele.
A 90° sulla perpendicolare del vento si ha il traverso.
A 120° il lasco.
A 150° il granlasco.
A 180° l'andatura di poppa o fil di ruota.
Durante l'andatura di bolina, le vele "portano" anche grazie ad un fenomeno chiamato vento apparente